Libertà di circolazione e di soggiorno nell’UE si applica anche alle famiglie. La Direttiva 2003/86/CE ha introdotto norme comuni in materia del diritto al ricongiungimento familiare, per permettere ai familiari dei cittadini non comunitari che risiedono legalmente sul territorio dell’UE di raggiungerli nel paese dell’UE dove risiedono.
In caso di unione o di matrimonio bisogna vedere in che modo deve essere gestito o diviso il patrimonio in seguito a divorzio o decesso. Bisogna individuare quale Stato membro ha la competenza e quale legge si applicherà.
Nell’ambito del diritto di famiglia UE, il Regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, si occupa della competenza, della legge applicabile, del riconoscimento e dell’esecuzione delle decisioni e della cooperazione in materia di obbligazioni alimentari.
Nel momento in cui si procede a divorzio o separazione, nei territori UE, bisogna vedere quale è la normativa che si applica al caso concreto e quale è il giudice competente. Se ci sono figli minori, bisogna vedere quali diritti e doveri gravano nei confronti dei genitori.
Le successioni internazionali riguardano chi vive in un paese dell’UE che non è il suo paese di origine, chi possiede beni in più paesi o chi ha un familiare che al momento della propria morte viveva in un paese dell’UE diverso. Quali norme si applicano?
Dei 28 stati membri dell’Ue, 11 riconoscono i matrimoni dello stesso sesso e 11 le unioni civili. Solo 6 non hanno ancora alcun tipo di riconoscimento. Andiamo a vedere le differenze tra i diversi Stati.
In diversi paesi dell’UE è possibile ufficializzare la propria unione senza sposarsi, optando per un’unione civile o un’unione registrata. Sei paesi non prevedono neppure le unioni registrate
